Trattamento ortopedico conservatore delle fratture
osteoporotiche del rachide
Jean Claude de Mauroy, Gianni Sciascia
IX Congresso Internazionale S.I.R.E.R. - “Il Rachide Lombare”
Cappella Ducale di Palazzo Farnese - Piacenza 30 settembre - 2 ottobre 2004
1°) – Il trattamento classico con corsetto tipo C35
Le fratture si collocano abitualmente a livello della cerniera toraco-lombare. Noi studieremo le fratture cedimento del corpo vertebrale, senza rottura del muro e dell’arco posteriore, quindi senza instabilità.
Questo corsetto riprende il principio dei 3 punti sagittali ed evita l’accentuazione del cedimento
vertebrale in attesa del consolidamento. Il tempo di consolidamento non è modificato dall’osteoporosi ed
occorrerà dunque prevedere un utilizzo dell’ortesi per 3 mesi. Questo corsetto non determina tuttavia
uno scarico meccanico sull’insieme della colonna osteoporotica dolorosa… (fig. 1 et 2)
2°) – Il trattamento lionese
Si rivolge a pazienti che presentano una frattura molto dolorosa. In considerazione dell’età dei pazienti,
è impossibile realizzare un gesso di Boehler in decubito. È dunque in posizione eretta, testa stabilizzata
in una mentoniera che si potrà realizzare il corsetto gessato che sarà sottile e comporterà un’apertura
anteriore molto ampia anteriore (fig. 3).
Il gesso è abitualmente indossato per 4 settimane e sarà sostituito per un periodo successivo di 2 mesi
da un’ortesi polietilene bivalve incastrate all’appoggio sterno-clavicolare e al grande taglio toracoaddominale anteriore. Il moulage sarà allo stesso modo realizzato in posizione eretta in sospensione, modellando una lordosi toraco-lombare.
L’effetto meccanico dell’accavallamento laterale permette uno scarico meccanico dei corpi vertebrali ed
un miglior lenimento dei dolori osteoporotici. Questo lenimento contribuisce ad una ripresa immediata
dell’attività del paziente ed evita anche l’allettamento nefasto per l’osteoporosi (fig. 4 et 5).
La rieducazione
La rieducazione fa parte integrante del trattamento ortopedico. Comincia il giorno successivo al gesso. Il
suo scopo è quello di evitare l’atrofia muscolare, di stimolare la rigenerazione ossea e di provare al
paziente che può riprendere un’attività quasi normale malgrado “la frattura della colonna”.
Gli esercizi comprendono:
- un auto-ingrandimento assiale attivo contro resistenze di volta in volta più importanti
- una muscolazione degli addominali per favorire la creazione di una trave composta nel momento degli sforzi a glottide chiusa
All’ablazione del gesso o del corsetto, si proseguono gli esercizi, per recuperare progressivamente la
flessione del tronco.
Un massaggio profondo delle masse paravertebrali permette delle micro-mobilizzazioni a livello dei
tessuti fibrotici. È indispensabile un controllo della chiusura lombare in particolare in occasione degli
sforzi da sollevamento.
L’ammorbidimento sul piano frontale è realizzato in posizione prona per evitare una cifosi della cerniera
toraco-lombare.
In conclusione
Nelle fratture del rachide osteoporotico noi preferiamo l’ortesi polietilene bivalve incastrate con
appoggio sterno-clavicolare ed ampia apertura anteriore toraco-addominale. Questo corsetto sarà o non
sarà preceduto da un gesso fisso per 3 settimane in funzione della cifosi lombare, ma soprattutto dello
stato generale del paziente. Questo corsetto permette un eccellente contenimento ed un migliore scarico
laterale delle pressioni vertebrali.
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